La pianificazione di un'escursione inizia generalmente a casa a tavolino, dove si raccolgono le informazioni sull'itinerario, sul meteo e sulle condizioni nivologiche.
Poi, una volta sul campo, occorre seguire l'itinerario prescelto. Ecco quindi la domanda fondamentale: come capire dove ci troviamo? Come riconoscere le vette che ci circondano?
Per rispondere a queste domande, occorre dotarsi di strumenti che permettono appunto di capire dove ci si trova e come orientarsi per raggiungere la nostra meta. In questo blog trattiamo quindi gli strumenti che ciascun escursionista dovrebbe conoscere per potersi orientare in montagna.
Queste carte sono essenziali per orientarsi dove non c'è il sentiero e sono il supporto migliore per l'alpinista. Rappresentano la topografia, cioè la conformazione della superficie terrestre, tramite delle curve di livello che indicano l'altitudine rispetto al livello del mare. Alcune di queste carte vengono realizzate da agenzie governative, altre da società private, che mettono in particolare rilievo percorsi o aree ricreative.
Ma come si legge una carta topografica?
Per interpretare una cartina topografica è fondamentare conoscere i concetti di posizione (longitudine e latitudine di un punto), quota e scala di rappresentazione. Nella seguente tabella viene proposto un breve sommario.
INDICATORI |
INFORMAZIONI |
Latitudine e longitudine |
La longitudine viene misurata in gradi, compresi tra 180° est e i 180° ovest; la latitudine è misurata in gradi con valori fra 90° sud e 90° nord, a partire dall'equatore. |
Scala |
La scala di una carta geografica è il rapporto fra una lunghezza misurata sulla carta (lunghezza grafica) e la corrispondente lunghezza reale (lunghezza oggettiva). Es. una scala 1:25.000 significa che 1 cm equivale a 25.000 cm e cioè 250 m. |
Curve di livello |
Sono il cuore di una carta topografica e rappresentano il luogo dei punti alla stessa quota (sono anche dette isoipse). Il loro stringersi o allargarsi su una carta permette di interpretare la forma del paesaggio e cioè riconoscere le valli, le dorsali e i canaloni. Nel caso fosse segnato un itinerario escursionistico, è possibile capire se questo va in salita o discesa e con quale pendenza. |
La lettura di una carta permette di interpretare la posizione (latitudine e longitudine) e la quota di un punto e quindi anche la distanza ed il dislivello che separano due punti. Particolare importanza rivestono le curve di livello in quanto rivelano molte altre informazioni sulle caratteristiche del paesaggio e del percorso. Vediamo in che modo.
CARATTERISTICHE TERRITORIO |
CURVE DI LIVELLO |
Area pianeggiante |
Assenza di curve di livello, oppure curve di livello molto lontane tra loro |
Pendio lieve |
Curve livello molto distanziate |
Pendio ripido |
Curve di livello ravvicinate |
Falesie |
Curve di livello molto ravvicinate o che si toccano |
Valli, burroni, gole, canaloni |
Curve di livello a forma di U per valli o gole poco ripide o arrotondate e a forma di V per valli o gole scoscese |
Creste e speroni |
Curve di livello a forma di U per creste poco ripide e arrotondate e a forma di V per creste ripide |
Picchi o cime |
Curve di livello ad andamento concentrico: la cima è l'anello più interno e più alto. I picchi possono anche essere segnati con una X, con l'indicazione della quota o con un triangolo |
Circhi glaciali o bacini |
Curve di livello disposte a formare un semicerchio, che salgono da un punto basso che si trova al centro del semicerchio, formando un anfiteatro naturale intorno alla valle |
Selle, valichi o colli |
Curve di livello formano una clessidra, con le curve di livello più alte su ciascun lato, a indicare un punto basso su una cresta |
Qui di seguito un'immagine delle caratteristiche topografiche principali ( Il grande libro della montagna - S. M. Cox e K. Fulsaas a cura di-, Oscar Mondadori, Milano, 2005)
La bussola è un ago magnetico che si orienta in base al campo magnetico terrestre. Qui di seguito elenchiamo gli elementi essenziali di una bussola da alpinismo:
Abbiamo parlato di azimut, vediamo di che si tratta. L'azimut è la direzione fra un punto e un altro, misurata in gradi angolari rispetto a una linea di riferimento, che è la linea che conduce al nord geografico. In riferimento agli azimut, la bussola viene utilizzata per svolgere due compiti fondamentali:
Nell'immagine trovate un esempio di Bussola Wilkie (http://www.articoliforestali.com)
Il clinometro è uno strumento utilizzato per la misurazione degli angoli ed è incluso in alcune bussole. In pratica è costituito da un piccolo ago (non l'ago magnetico) che indica verso il basso per effetto della forza di gravità e da una scala numerata lungo la circonferenza interna del quadrante della bussola.
Per utilizzare il clinometro fate ruotare il quadrante della bussola, in modo che la linea di fede sia impostata o su 90° o su 270°; tenete la bussola per il lato, in modo che l'ago del clinometro possa oscillare liberamente e indicare verso il basso un punto della scala numerata. Il clinometro può essere utilizzato per misurare l'angolo di una pendenza. Impostate la bussola a 90° o a 270° sulla linea di fede e appoggiate il lato lungo della base sulla pendenza, quindi leggete l'angolo di inclinazione sulla scala del clinometro.
Poiché su una pendenza ci possono essere delle variazioni anche a distanze molto brevi, è consigliabile mettere sul pendio una piccozza, un bastoncino da sci o un altro oggetto di forma allungata e appoggiare il lato lungo della bussola di fianco a questo oggetto, in modo da avere un'idea più precisa della pendenza media.
L'altimetro come la bussola fornisce un'informazione semplice ma essenziale, che in alcuni casi assume un'importanza vitale. La bussola indica la direzione del nord magnetico, l'altimetro indica l'altitudine. Monitorando regolarmente l'altitudine e facendo un riscontro con la carta topografica, sarete costantemente aggiornati sulla vostra progressione, potrete localizzare la vostra posizione e individuare i bivi principali lungo l'itinerario.
Fondamentalmente l'altimetro è un barometro modificato. Tutti e due misurano la pressione dell'aria: il barometro indica la pressione atmosferica, mentre l'altimetro specifica il numero di metri sul livello del mare, il che è reso possibile dal fatto che la pressione dell'aria diminuisce progressivamente a una velocità nota con l'aumentare dell'altitudine.
L'altimetro da alpinismo più comune è il modello digitale, che in genere è abbinato a un orologio da polso; il maggior svantaggio che presenta è che funziona con una pila, che potrebbe scaricarsi; inoltre, a temperature inferiori ai 18°C spesso sul display a cristalli liquidi i caratteri scompaiono.
L'altimetro analogico è più semplice di quello digitale, non ha bisogno di pile e funziona anche a temperature estremamente rigide. Per leggerlo tenetelo in posizione orizzontale sul palmo della mano e guardate direttamente l'ago, tenendo gli occhi a una distanza di almeno 30 centimetri, in modo da ridurre gli errori dovuti all'angolo visuale. La precisione di un altimetro dipende dalle condizioni metereologiche, perché il cambiamento del tempo in genere è accompagnato da un cambiamento della pressione atmosferica, il che può causare errori nella lettura. Ad esempio un cambiamento della pressione barometrica di 10 millibar di mercurio corrisponde a una variazione di circa 100 metri del valore che indica l'altitudine. Quando il tempo è instabile l'altitudine indicata potrebbe variare anche di 150 metri in un solo giorno, anche se in realtà l'altitudine effettiva è rimasta invariata; tuttavia, anche in condizioni atmosferiche apparentemente stabili, non è raro che venga erroneamente rilevato un cambiamento di altitudine di circa 30 metri al giorno. Vista l'influenza che il tempo può esercitare sulla precisione di un altimetro, non fidatevi prima di averlo regolato in un punto di cui conoscete l'altitudine esatta.
L'altimetro presenta numerosi vantaggi:
Qui di seguito un esempio di altimetro analogico Thommen (http://www.torann.it):
I ricevitori GPS captano i segnali lanciati dai satelliti e indicano l'altitudine e la posizione dell'utente, con un margine di errore di circa 15 metri. Il GPS è dotato di una serie di caratteristiche funzionali che gli permettono di memorizzare e successivamente richiamare dei punti di riferimento specifici, che si chiamano “waypoint” o “landmark”, di determinare l'azimut topografico, di calcolare la distanza fra i waypoint e di tracciare un itinerario, includendo una serie di waypoint intermedi fra una posizione e l'altra.
La prima regola per un uso corretto del GPS è che non bisogna dipendere completamente da questo strumento, perché è un dispositivo elettronico delicato che funziona a batterie, potrebbe scaricarsi e non è infallibile. Dunque portate sempre con voi anche una carta topografica e una bussola magnetica. La maggior parte dei ricevitori GPS non è in grado di determinare la direzione, pertanto è indispensabile servirsi anche di una bussola.
Il GPS può indicare il percorso rettilineo da un punto a un altro, ma non può stabilire se lungo l'itinerario c'è un fiume, un lago o una falesia. Per questo bisogna sempre avere anche una carta topografica della zona. Il GPS non può certo sostituire la cartina, la bussola, né la capacità di usarle. Parecchi ricevitori GPS, inoltre, non funzionano a temperature inferiori allo zero e le batterie possono durare da 15 a 30 ore, a seconda del modello. Per fornire dati affidabili su una posizione i ricevitori GPS devono captare i segnali di almeno quattro satelliti e spesso questo è impossibile, perché i segnali inviati dai satelliti vengono interrotti dalla vegetazione fitta o da una falesia. Quando il ricevitore GPS non è in grado di rilevare dai satelliti i segnali di cui ha bisogno per fornire una posizione tridimensionale, sacrifica il dato relativo all'altitudine a favore della posizione orizzontale.
Sapersi orientare risulta quindi essere un'abilità fondamentale per chi si avventura in montagna per un'escursione. La preparazione a casa prima di partire è una fase fondamentale ma anche il saper utilizzare gli strumenti sul posto non è da meno. Il consiglio che sentiamo di darvi è di non fare affidamento solo su strumenti digitali ma di portare con voi sempre una bussola, una carta topografica e un altimetro analogico.
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