Quando si decide di intraprendere un'escursione, è un buon punto di partenza consultare le previsioni meteo già al momento della pianificazione della gita a casa. Tuttavia in montanga capita che il meteo possa cambiare repentinamente. E qui la domanda? Ci sono dei segnali di preavviso che possiamo interpretare? Per rispondere a questa domanda, partiamo dai fondamentali: la pressione, le nubi e il vento.
La pressione atmosferica è inversamente proporzionale alla temperatura dell'aria: infatti diminuisce con l'aumento della temperatura, questo perché il riscaldamento provoca una dilatazione e una conseguente diminuzione di densità nell'atmosfera. Al contrario, quando l'aria si raffredda, la densità aumenta e con essa la pressione atmosferica. Localmente, con tempo stabile, la pressione atmosferica varia durante la giornata seguendo l'escursione termica tra il giorno e la notte. Variazioni repentine dei valori di pressione (più rapide quindi di quelle dovute alla variazione ciclica giornaliera della temperatura) possono indicare invece un imminente cambiamento delle condizioni meteorologiche. In generale un aumento della pressione indica un miglioramento delle condizioni meteorologiche, mentre un calo della pressione può anticipare un futuro peggioramento. In particolare, l'arrivo di un fronte caldo è annunciato da un calo della pressione atmosferica fino a 10-20 hPa (etto Pascal), mentre una volta arrivato il fronte freddo (che di norma segue un fronte caldo) la pressione riprende a salire (https://www.arpa.piemonte.gov.it/export/sites/default/pubblicazioni/pdf/3_MeteoVetta_pressione.pdf).
Lo strumento che abbiamo già visto essere necessario da portare durante un'escursione e che si basa sulla pressione atmosferica è l'altimetro. Questo strumento può fornire, oltre a dati relativi alla pressione, anche preziose indicazioni sulle imminenti variazioni del tempo: rimanendo in una località per qualche ora, infatti, un aumento significativo della quota segnalata dallo strumento può indicare l'imminente arrivo di una perturbazione. Per variazioni significative qui si intende un aumento intorno ai 100 m o più, che corrisponde ad un calo della pressione di oltre 10 hPa, non imputabile al ciclo diurno. Allo stesso tempo se si raggiunge una cima dopo una camminata e la quota indicata dall'altimetro è maggiore di quella reale, significa che la pressione atmosferica è bassa, quindi il tempo potrebbe peggiorare. Se, viceversa, la quota indicata è inferiore a quella reale, allora la pressione è alta ed è lecito attendersi una certa stabilità delle condizioni atmosferiche.
Oltre alla pressione, altro parametro da considerare per interpretare le condizioni meteorologiche in montagna è la formazione delle nubi. Vediamo in una tabella riassuntiva (presa da http://www.caisem.org/public/Didattica/TUTTI/Meteorologia.pdf) le informazioni che possono essere ricavate dalla forma delle nubi:
FORMA NUBI | SIGNIFICATI |
Alte e isolate | Stabilità |
Non aggregate | Non pericolose |
Aggregate | peggioramento |
Cirri – ad uncino – provenienti da sud-ovest | Precipitazioni imminenti |
Cirri provenienti da nord-est e nord-ovest | Stabilità, freddo e sereno |
Cumuli in evoluzione diurna | Stabilità, bel tempo |
Cumuli in rapida evoluzione | Possibili sviluppi di temporali |
Cumuli che non scompaiono in serata e si aggregano | Tempo in peggioramento |
Gli altocumuli castellani | Turbolenza atmosferica, possibili temporali |
Gli altocumuli che si aggregano a formare il cosiddetto cielo a pecorelle | Possibilità di piogge imminenti soprattutto d'estate |
Infine vediamo un fattore strettamente collegato alla pressione: il vento. Con pressione alta, i venti sono deboli e a regime di brezza; con pressione in calo, invece, il vento tende ad aumentare, con raffiche anche forti in quota. Occorre inoltre tenere conto che montagna il vento ha un'importanza notevole come fonte di possibili di lastroni di neve. Con la sua azione di captazione della neve durante la precipitazione e di erosione del manto nevoso al suolo con successivo trasporto e deposizione, determina la formazione di accumuli ed è quindi uno dei parametri fondamentali da considerare nella valutazione del pericolo di valanghe.
Mettendo insieme tutte queste informazioni è quindi possibile avere un'idea delle condizioni meteorologiche in atto, come vediamo nella tabella riassuntiva qui sotto riportata, in caso di un fronte caldo o un fronte freddo (http://www.caisem.org/public/Didattica/TUTTI/Meteorologia.pdf):
Il consiglio che vi diamo è quello di pianificare sempre la gita in ogni dettaglio prima della partenza , consultando quindi anche le previsioni meteo e i bollettini valanghe; poi, tenendo conto di queste brevi informazioni, potrete intuire i possibili mutamenti durante la vostra escursione.
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